Il mondo del vino italiano è affascinante e davvero molto variegato: oltre a vitigni, denominazioni e terroir, non bisogna dimenticarsi di quegli uomini che, tutti i giorni con passione e dedizione, lavorano i propri ettari di terreno per creare qualcosa di unico e speciale.
L’Altopiano Carsico ricopre un ruolo essenziale per l’intero sistema naturale di questo lembo di terra al confine tra Italia e Slovenia. Proprio questa particolare posizione geografica, che climaticamente delimita l’inizio del clima continentale e la fine di quello atlantico, ha dato vita, nel corso di secoli di storia, a piccoli ecosistemi nell’ecosistema. Ecco quindi affiorare in primis la roccia (sembra che il nome “Carso” derivi da una parola celtica che significa proprio “paese di roccia”), elemento realmente caratterizzante del panorama carsico, che fa da contraltare ad una straordinaria flora autoctona e che crea nell’insieme un orizzonte di rara bellezza.
I vini del Carso sono vini “rocciosi” di grande personalità, esattamente come gli abitanti di questo territorio. Sono “rocciosi”, proprio perché i vitigni vengono allevati in un territorio decisamente vocato: la montagna dona acidità, la pietra e i terreni ricchi di calcare la mineralità e infine il mare che regala una eccezionale sapidità.
Nelle coltivazioni primeggiano in particolar modo, tre importanti vitigni autoctoni:
– Il Terrano, da sempre considerato come il simbolo della viticoltura nel Carso e conosciuto anche con il nome di “Sangue del Carso”, caratterizzato da una spiccata acidità e da un buon tenore tannico
– La Malvasia Istriana, caratterizzata più dalla mineralità che dall’aromaticità
– Infine, l’ormai conosciutissima Vitovska, un incrocio tra Malvasia e Glera, che dà vita a bianchi acidi e longevi, di grande finezza.
La Vitovska è un vitigno che da tempo sta trovando sempre più estimatori. Per chi ha l’occasione di visitare il Carso friulano, scoprirà territori e produttori fenomenali:
Vodopivec, Zidarich, Skerk, Kante sono solo alcuni dei produttori più conosciuti.
Le interpretazioni di Vitovska che mi convincono di più sono ottenute da macerazioni sulle bucce e affinamenti in legno grande e usato, cemento o anfora. Alcuni produttori, specialmente Zidarich, stanno addirittura riscoprendo la vinificazione in tini di pietra carsica. Non mancano stili più tradizionali (vinificazioni in bianco e affinamenti in inox) e non sono pochi i produttori che provano anche ad utilizzare una quota di legno nuovo.
Degustazioni
Vitovska 2015 – Čotar
Vino ottenuto con una macerazione sulle bucce di 5 giorni in tini aperti e senza alcun controllo delle temperature. Affinamento poi di un anno e mezzo in botte. Veste tra il topazio e la buccia di cipolla, il naso è speziato (incenso), di erbe aromatiche, floreale (ginestra), roccia, frutta secca e albicocca disidratata. Sorso molto convincente: delicato, equilibrato ma con grande energia. Il tannino dà grip e la chiusura è sapida e di grande persistenza.
Vitovska Collection 2009 – Zidarich
Zidarich produce da 8 ettari 28.000 bottiglie. Il vino in degustazione esce solo nelle migliori annate a cinque anni dalla vendemmia (4 anni di affinamento in botte grande e 1 in bottiglia). Il colore è ambrato trasparente ed il naso è difficilmente descrivibile per quanto complesso ed “intrecciato”: fiori blu, incenso, frutta gialla (albicocca fresca, pesca), erbe aromatiche, pino, caffè verde, spezie. Lo sviluppo in bocca è “ellittico”: ampiezza e profondità dialogano con dinamicità, leggiadria e autorevolezza. E’ un vino che si impone senza sforzo, ti rapisce con grazia e senza voler strafare, come un fuoriclasse il cui talento è talmente cristallino che non ha bisogno di mostrarlo platealmente.
Ograde 2014 – Skerk
Vino ottenuto dalla macerazione di vitovska, malvasia, sauvignon e pinot grigio. Il colore è quasi rosato, profumatissimo di fragoline, viola, rose, uva spina, spezie. Vino femminile, delicato in bocca, con acidità possente e chiusura elegante.
Vitovska 2014 – Kante
All’esame visivo si presenta con un colore giallo paglierino. Il naso è una sinfonia di profumi fruttati che spaziano dall’ananas alla mela cotogna, intervallati da aromi salmastri e floreali. Al palato è fresco, di medio corpo, caratterizzato da un gusto sapido. Chiude con un finale persistente.