Il Moscato d’Asti DOCG è uno dei vini per le Feste per eccellenza ed è uno dei fiori all’occhiello della produzione di Duchessa Lia, che da oltre quarant’anni porta sulla tavola vini piemontesi realizzati con uve selezionate.
Ha un aroma muschiato, un sapore delicato e intenso che ricorda il glicine e il tiglio, la pesca e l’albicocca e presenta sentori di limone, salvia e fiori d’arancio. Piace perché ha una bassa gradazione alcolica – intorno ai 5,5% Vol – e perché ormai si consuma sempre di più anche fuori dal consueto momento del fine pasto. Tanto che comincia a essere considerato un vino da meditazione, tanto buono quanto inaspettato. Per le sue tipiche caratteristiche di aromaticità e delicata dolcezza, si accompagna ottimamente con ogni tipo di dessert: torte lievitate, sablé dolci, ciambelle della nonna, crostate di marmellata, pasticceria secca, biscotti. Io l’ho “sperimentato” con i Macarons francesi e sorprendentemente è risultato uno degli abbinamenti più deliziosi di sempre!
Fiore all’occhiello della tradizione piemontese che, nel tempo, ha raggiunto livelli qualitativi straordinari. A livello produttivo, pur essendo espressione delle medesima uva, si differenzia dall’Asti Spumante Dolce DOCG per la fermentazione che viene arrestata al raggiungimento della gradazione alcolica di circa 5% vol. La presa di spuma più breve rispetto allo spumate garantisce al Moscato d’Asti la briosità necessaria per apprezzare la naturale aromaticità del Moscato Bianco e lo rende inconfondibile.
Duchessa Lia, da sempre, crede nella potenzialità del Moscato Bianco, vitigno aromatico e autoctono delle colline piemontesi, coltivato in una vasta area tra le provincie di Cuneo, Asti e Alessandria.
Diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo fin da tempi antichissimi, il nome del Moscato Bianco deriva dal latino “muscum” (muschio), in riferimento al suo tipico aroma. E’ una varietà di Moscato antica e pregiata, una delle poche in grado di trasferire nel bicchiere, in maniere netta e inequivocabile, i profumi, gli aromi e la dolcezza dei grappoli appena raccolti.
Una figura di rilievo per lo sviluppo in Piemonte di una tradizione enologica basata su vini bianchi aromatici e poco alcolici, a fianco dei vini rossi della tradizione, è stato alla fine del Cinquecento Giovan Battista Croce, gioielliere di Carlo Emanuele I. Il riconoscimento della DOC risale al 1967, quello della DOCG al 1993.
Degustazione
Moscato d’Asti DOCG Duchessa Lia rivela un quadro gustativo sorprendente: gli aromi suadenti e zuccherini del vitigno di partenza si fondono in perfetto equilibrio con un gusto più asciutto, di grande freschezza e originalità.
–Colore: giallo paglierino con lievi riflessi dorati
–Bouquet: intenso e fragrante profumo di Moscato con note di glicine, acacia e frutta fresca
–Sapore: caratteristico, dolce, piacevolmente aromatico
Servizio & Abbinamenti
Il profumo di Moscato, con caratteristiche note di glicine, acacia e frutta e il sapore dolce e aromatico lo rendono perfetto per accompagnare fresche macedonie, crostate e torte da forno come la tradizionale Pastiera napoletana, ma è molto piacevole e rinfrescante anche da solo. Un abbinamento diverso? Con i formaggi erborinati.
Vi sconsiglio di evitare alcuni accostamenti gastronomici che potrebbero risultare poco armoniosi: con tutto ciò che finisce con una nota amara a base di cioccolato, dolci liquorosi che coprono la delicata gradazione alcolica del Moscato come la zuppa inglese, dessert molto dolci e cremosi a base di caffè o dal retrogusto amaro come il tiramisù.
Servire fresco alla temperatura ideale di 8°-10° C.