Classe 1950, Domenico Clerico è stato uno dei più grandi innovatori del mondo vinicolo italiano, sin dal 1976, quando aveva preso le redini dell’azienda di famiglia, a Monforte d’Alba, decidendo di scommettere tutto sul Barolo. Oggi la sua azienda conta 21 ettari, ed interpreta al meglio soprattutto il vitigno del Nebbiolo, ricavandone vini d’eccellenza e travolgenti nei sentori olfattivi, nobili al palato e infiniti nella persistenza.
“Convinto che per ottenere vini buoni si debba allevare la vigna con amore e dedizione”, Clerico aveva acquistato nel 1976 un piccolo terreno in Bussia, per avviare la prima produzione di Barolo, il Bricotto Bussia. E negli anni a seguire sarebbero arrivate anche la prima e la seconda vigna nel cru Ginestra, il Ciabot Mentin e il Pajana. Nel 1995, ancora, un nuovo appezzamento nel cru Mosconi, e il Barolo Percristina. Fino alla metà degli anni Duemila, con la nascita dell’Aeroplanservaj, sul terreno di Serralunga d’Alba.
Un lavoro lungo e costante, tutto concentrato sul valorizzare le qualità del Barolo: “Il mio obiettivo come vignaiolo deve essere solo quello di mettere in luce le potenzialità della nostra terra. Qui ogni vigna ha un suo carattere particolare voglio esprimerlo al meglio nei miei vini”, questa la filosofia e la passione che l’hanno sempre guidato e che ha trasmesso a chi raccoglie il suo testimone.
“Aeroplanservaj” è un magnifico racconto di Vincenzo Zappalà ma è soprattutto un Grande Barolo di Domenico Clerico, un’istituzione enologica del Piemonte. Un vino robusto e profondo, maturato in barrique, dal grande potenziale d’invecchiamento, che sa conquistare grazie alla sua unicità.
Il nome che Domenico Clerico scelse per questo suo grande Barolo è carico di significati, variopinti come le sfaccettature che caratterizzano le sue avvolgenti e intense note. “Aeroplanservaj” significa in dialetto piemontese “Aeroplano Selvatico”, soprannome che il padre di Domenico diede a suo figlio per la sua instancabile voglia di sognare da fanciullo, da ragazzo e da uomo. La sua voglia di volare con l’immaginazione al di sopra delle verdi colline delle Langhe lo ha portato a realizzare vini straordinari, al contempo complessi ed eterei, come questo Barolo. Il vigneto dal quale provengono le uve del Barolo si trova nel Comune di Serralunga e le viti hanno almeno venticinque anni: il terroir che accoglie la produzione di questo vino viene espresso magnificamente, in ogni dettaglio fresco, avvolgente, soave e penetrante.
Domenico Clerico Barolo Aeroplanservaj 2010
L’annata 2010 ha ottenuto l’ambito punteggio di 97/100 dal celebre critico Robert Parker: “Il Barolo 2010 Aeroplanservaj è un vino di aspirazione celeste, che si sviluppa in bellezza ed intensità, conferendo delicati aromi di bacche selvatiche, fiori blu e note balsamiche. La qualità del frutto è tonica e compatta, con grande nervo e tensione: c’è una sottile, ma determinata vena di freschezza acida che aggiunge una impressionante lunghezza e persistenza sul finale: il Barolo Aeroplan Servaj ha sicuramente bisogno di più tempo in cantina per perdere quella sua energia nervosa: questo vino dovrebbe invecchiare molto lentamente“.
Il colore è un rosso granato intenso. Al naso si presenta con avvolgenti note di ciliegie rosse sotto spirito, moka, fiori e spezie che si intrecciano splendidamente con tannini avvolgenti e setosi. In bocca il suo corpo è robusto, importante, elegante, di grande intensità. Matura 36 mesi in barriques di rovere francese (80% nuove – 20% secondo passaggio). Per la sua complessità ed intensità questo Barolo ha la capacità di invecchiare anche trenta o quant’
“Il vino è il canto della terra verso il cielo”, diceva il grande enologo Enrico Veronelli, una citazione che sembra aderire alla perfezione al Barolo di Domenico Clerico ed alla sua terra d’origine.