Tra i numerosi meriti che la civiltà greca ebbe all’interno del panorama culturale dell’area mediterranea antica ci fu anche quello della diffusione della cultura del vino, la cosiddetta “bevanda di Dioniso”.
Parlare di Grecia enologica significa parlare di una terra dal passato vitivinicolo glorioso ed estremamente affascinante, precursore di un presente che sfrutta oggi cultura e tecnologie già sviluppate secoli fà proprio in questo affascinante territorio.
Numerosi reperti ritrovati in Attica, Creta e Santorini ci confermano che la Grecia è il paese vitivinicolo più antico d’Europa, dal quale si diffusero sia sistemi di coltivazione sia numerosi vitigni arrivati poi fino ai giorni nostri.
L’apice dello splendore fu raggiunto tra i secoli XIII e XI a.C. quando i vini ellenici erano famosi in tutto il mondo allora conosciuto (la Grecia fu il primo paese in cui il vino superò per fama e consumi la birra, la bevanda alcolica più antica e diffusa in Medio Oriente).
Il paese poi conobbe un certo ridimensionamento con l’avvento del Medio Evo, e solo all’inizio del secolo scorso la Grecia ha ritrovato nuovo vigore e si sta esponendo con entusiasmo nel panorama enologico europeo e mondiale.
L’attuale produzione enologica greca è prevalentemente svolta nelle stesse regioni che hanno reso celebre il vino greco in tempi antichi. Qui si coltivano prevalentemente vitigni a bacca bianca che occupano quasi l’80% del vigneto tra cui Assyrtiko, Roditis, Robola mentre tra quelli a bacca nera predomina l’Aghiorghitiko.
Ecco una selezione per far scoprire i vini ellenici a chi ancora non li conosce.
Amalia Brut Metodo Classico (Tselepos): 100% Moschofilero
Colore giallo-paglierino tenue, Sviluppa un perlage fine, abbastanza intenso e persistente. Al naso si notano piacevolissimi profumi floreali, specialmente di rosa e fiori di limone, sul fondo netto di lieviti.
In bocca risulta equilibrato, armonico, con una giusta prevalenza di freschezza dovuta alla notevole acidità.
Retsina (Tetramythos): 100% Roditis
Colore giallo dorato, profumazione complessa dal carattere floreale, di fiori d’agrumi e frutta a polpa bianca, con sentori gentili di pino. Bocca ricca con fresca e piacevole acidità.
La particolarità di questo vino tradizionale è la presenza di resina di pino, proveniente da alberi che crescono intorno ai vigneti, che viene aggiunta all’inizio della fermentazione.
Santorini Barrell 2016 (Sigalas): 100% Assyrtiko
Colore giallo-paglierino con riflessi verdognoli. Profumi mediterranei di frutta, specialmente di agrumi, si integrano a nuance speziate e boisé di miele e vaniglia in un sorso morbido e rotondo. In bocca si presenta con una notevole struttura, densità, acidità e la caratteristica mineralità dovuta al particolare terroir dell isola. Lunga persistenza.
E’ un vino caldo e corposo, affinato per 6 mesi in botti di rovere francese.
Il vigneto di Santorini esiste dal 1200 a.c. cresce sul terreno vulcanico dell’isola, ed è uno dei pochi vigneti al mondo non colpiti dalla filossera.
Vinsanto Santorini 2003 (Sigalas): 75% Assyrtico 25% Aidani
Colore oro-arancione brillante tipico dei vini passiti. Profumi molto intensi, complessi, con prevalenza di frutta secca e frutta candita. In bocca è molto elegante, con eccellente struttura, notevole acidità e lunghissima persistenza.
Accompagna formaggi di sapore forte, frutta secca e dolci di cioccolato. Evoluzione senza limiti di tempo.
Nemea Riserva 2012 (Tselepos): 100% Aghiorgitiko (o Agiorgitiko)
colore rosso rubino intenso, profumi di frutta matura su fondo di pepe verde ed eucalipto. In bocca è pieno, morbido con tannini maturi e lunga persistenza. Accompagna con successo preparazioni di carni rosse ben strutturate, come stracotti e stufati. Bene anche con formaggi a pasta gialla e invecchiati.
Anthemis 2001 (Cooperative Agricole di Samos): 97% Moscato bianco a Petits Grains
Vino liquoroso Vino di lunghissima evoluzione che può toccare i 30-35 anni.
Colore castano-biondo, quasi bronzeo. Profumi molto intensi e persistenti, si schiude in un bouquet ampio e sfaccettato di fiori e frutta secca dove al fico e al dattero seguono note di miele di castagno, cacao, caramella mou, il tutto incorniciato in un’elegante nota di legno antico e tabacco da pipa. Soave!
La bocca è agile e dinamica nella sua grande ricchezza. La note dolce iniziale cede subito il passo a sensazioni più fresche che riequilibrano subito il palato, alleggerendolo, e spingendo il finale verso sensazioni e sapori interminabili. Sorprendentemente morbido, equilibrato e di lunga persistenza.
Da abbinare a frutta secca, formaggi salati e piccanti, oppure da consumarsi come vino da meditazione.