Il Gavi DOCG è prodotto interamente con uve Cortese coltivate nei comuni di Bosio, Capriata d’Orba, Carrosio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo, gli 11 comuni che costituiscono la sua Denominazione.
Considerato l’omologo bianco del Barolo, il Grande Bianco Piemontese è figlio di un territorio dalla storia e dalle caratteristiche geologiche e atmosferiche uniche.
Parliamo di un vino di confine, piemontese per collocazione geografica ma ligure per storia e tradizione, in cui si sono fusi in un tutt’uno differenti culture, abitudini e sapori. È l’incontro tra le brezze marine che soffiano dal Mar Ligure e le forti escursioni termiche dovute alla neve dell’Appennino a rendere speciale quest’angolo di Piemonte. Gli inverni freddi e le estati calde e ventilate, l’altitudine dei pendii e l’esposizione, i terreni marnosi, calcarei e argillosi danno vita al Grande Bianco Piemontese. Sono queste le caratteristiche che costituiscono un terroir che ritroviamo in ogni calice di Gavi.
Il Gavi è terra di colline e monti, ma dove già si sentono i profumi del Mediterraneo a 30 km in linea d’aria; è terra agricola con vigne che godono di una bella esposizione e luminosità e che si mescolano a boschi e intatti paesaggi naturali; è terra cortese e nobile, come le leggende e le storie custodite nei borghi e nei castelli.
La più conosciuta è quella della Principessa Gavia. Nel 528, la fanciulla fuggendo dall’ira del padre Clodomiro, Re di Francia, che le negava il suo amore per un giovane cavaliere giunse su queste colline, dove trovò rifugio dalle truppe francesi e dimora, grazie all’intercessione del Papa. Al borgo che l’accolse si dice che la principessa diede il suo nome così come si narra che la giovane bella e “cortese” abbia ispirato il nome del vitigno che dà origine al Gavi.
Sia che il Cortese derivi il suo nome dall’entourage della nobiltà genovese, sia dalla corte della principessa Gavia, è indubbio che il “Cortese di Gavi” oggi identifichi una grande eccellenza enologica italiana modello di qualità in vigna e di ricerca in cantina.
Degustazione
A rendere il Gavi DOCG Duchessa Lia un’esperienza gustativa unica è proprio la sua terra di origine che porta nel bicchiere il microclima caratteristico della zona di produzione a cavallo tra le montagne piemontesi e la riviera ligure e permette di ottenere un nettare delicato, elegante ed equilibrato da sorseggiare.
–Colore: giallo paglierino più o meno tenue con lievi riflessi verdognoli.
–Bouquet: profumo floreale, fruttato, mediamente intenso, delicato, con sentori di frutta fresca e fiori bianchi, con note di agrume e mandorle amare, che si arricchisce con l’invecchiamento di profumi minerali e complessità.
–Sapore: corposo, pieno, dall’equilibrata acidità, asciutto, gradevolmente fresco e armonico, di grande eleganza e finezza.
Servizio & Abbinamenti
Ideale per esaltare i piatti dell’enogastronomia italiana per l’intero pasto, dagli aperitivi agli antipasti magri, accompagna egregiamente primi piatti con verdure come il risotto ai fiori zucca, minestre e secondi di carni bianche o pesce pregiato e crostacei, ad esempio gamberi o calamari alla piastra, astice arrostito, pesce al vapore in genere. E’ anche adatto ad accompagnare formaggi non piccanti e a pasta molle. Ottimo con i piatti della cucina asiatica, in particolare con il sushi.
Servire fresco alla temperatura ideale di 8 – 10° C in calici di medie dimensioni a luce sufficientemente larga per favorire la diffusione dei profumi.
