La Barbera è una delle tante uve del Piemonte che si stanno facendo notare al grande pubblico per la qualità dei suoi vini, grazie anche al contributo di produttori e “ambasciatori” di qualità come Duchessa Lia che pongono il massimo impegno nella selezione dei vini dai migliori terroir piemontesi con la garanzia di valorizzare l’espressività, l’originalità e l’unicità di ciascun vitigno.
Asti e Alba sono le due zone principali dove questo celebre vitigno a bacca rossa esprime le migliori qualità, annoverata tra le grandi uve rosse d’Italia e guardata con rispetto dagli appassionati di vino: un vitigno molto versatile, capace di produrre vini “vivaci” – di briosa effervescenza – così come vini austeri di grande struttura.
La Barbera d’Asti rappresenta la massima espressione di questo vitigno, poiché i vini prodotti in questa denominazione sono riconosciuti dal 2008 come vini DOCG, Denominazione d’Origine Controllata e Garantita. Il disciplinare di produzione prevede diversi stili e tre sottozone. Va fatta una doverosa distinzione fra lo stile classico e il Superiore: la Barbera d’Asti “classica” prevede un titolo alcolico minimo del 12% e la maturazione deve essere di almeno 4 mesi, procedura che può essere svolta anche in legno; la Barbera d’Asti Superiore, ottenuta da attente cure e selezioni delle uve in vigneto, deve avere invece un titolo alcolico minimo del 12,50%, è affinata in cantina per un periodo minimo di 14 mesi, durante il quale deve trascorrere almeno 6 mesi in botti di rovere o castagno, completato da un periodo di maturazione in bottiglia. Sono vini molto longevi, che si apprezzano anche dopo 10 anni di permanenza in bottiglia.
Ovviamente questa diversa procedura di vinificazione si traduce nella realizzazione di due vini profondamente differenti. La Barbera d’Asti tradizionale è un vino fresco da consumare nell’arco di 2-4 anni, quasi mai passato in legno, che si basa sul frutto e sulle caratteristiche basilari del vitigno: medio corpo, acidità importante, tannini pochi e quasi mai pungenti. La Barbera d’Asti Superiore “Galanera” è un “fratello maggiore” a cui l’uso del legno (grande o piccolo) conferisce quei tannini che il vitigno non ha in grande quantità, assieme a struttura, complessità e potenzialità di medio-lungo invecchiamento. L’annata 2016 che abbiamo degustato era pronta per essere consumata, ma potrebbe tranquillamente riposare e maturare in cantina reggendo benissimo gli anni, anche in confronto a vini più blasonati.
Degustazione
-Colore: rosso rubino intenso e profondo, tendente al granato con l’invecchiamento
-Bouquet: complesso, intenso, e persistente: le note vinose che la contraddistinguono in gioventù si accompagnano ad un ampio bouquet di frutti rossi, dapprima croccanti ed in seguito maturi, quali ciliegia, prugna, mora, lampone, che evolvono in sentori di confettura e frutta sotto spirito, quindi note più o meno intense balsamiche, speziate e talvolta floreali; con la maturazione in legno si arricchisce di note speziate, tipicamente di vaniglia e cacao, talvolta con sentori di cannella e liquirizia.
-Sapore: al palato risulta pieno, asciutto e di grande calore ed armonia, equilibrato nelle sue componenti dure e morbide, in cui emerge una freschezza capace di rinnovare ogni assaggio, per questo unico e irripetibile. L’affinamento regala complessità e ricchezza di tannini dolci e vellutati ed una lunga persistenza gusto-olfattiva.
Servizio & Abbinamenti
La Barbera d’Asti Superiore è uno squisito vino che si accompagna con i piatti della tradizione piemontese, nazionale, ma anche con le specialità culinarie di tutto il mondo. E’ ideale nell’abbinamento con primi piatti importanti, arrosti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati. Da autentica “cheese-lover” quale sono, ho proprio scelto di gustarla insieme ad un plateau di formaggi saporiti, scoprendo un’affinità elettiva quasi “artistica” tra la generosità del formaggio e la verve tannica della Barbera, che si esalta e si trasforma in qualcosa di nuovo e assolutamente gustoso (da non perdere)!
Se optate per un’annata matura, vi consiglio di travasarla in decanter un paio d’ore prima di servirla alla temperatura ideale di 18° – 20° C, per consentirle di sprigionare tutte le sue più nobili caratteristiche.