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Contraste Milano

Era dalla sua inaugurazione che desideravo cenare al Contraste Milano e finalmente la scorsa settimana si è presentata l’occasione perfetta: non per niente era nella mia wishlist 2017! E quale migliore occasione di festeggiare il nostro anniversario di nozze?

Siamo in via Meda, alla fine di corso San Gottardo e non lontano dalla zona dei Navigli. Il ristorante si trova all’interno di un bellissimo cortile di un’antica villa milanese. In cucina ci sono Matias Perdomo, che mi aveva già deliziato al Pont de Ferr, affermatosi sulla scena gastronomica meneghina con la conquista della stella Michelin, e il sous-chef argentino Simon Press.

Da Contraste esistono due possibilità. Il ‘menu riflesso’, un percorso da 11 portate costruito ‘su misura’ per gli ospiti che lo scelgono, a seconda delle loro preferenze e delle ispirazioni dello chef, ed il menu degustazione da 6 portate.

Mentre ci accomodiamo al tavolo, meravigliosamente decorato con un centrotavola a forma di nuvola, ci viene offerto un calice di Franciacorta: iniziamo già col piede giusto. Per la nostra esperienza ho scelto un vino dalle mille sfumature: Sauvignon Blanc neozelandese Cloudy Bay dalle inebrianti note fruttate e verdi, rinfrescante, entusiasmante, perfetto per accompagnare i “contrasti” elaborati per noi dallo chef.

Abbiamo optato per il menù degustazione, che porta in tavola 6 portate ed è subito iniziato il nostro percorso di sapori, consistenze e temperature con una divertente sorpresa, un prezioso “scrigno del tesoro” che all’interno conteneva 3 sfere di amuse-bouche che impersonificano la ricerca e l’innovazione dello chef: capiamo che la cena sarà all’altezza delle nostre aspettative. Un altro momento ludico è stato servito dal “Donut alla Bolognese”, un piatto-scherzo che sembra un donut ma in realtà è una lasagna!

L’esperienza perfetta arriva al momento del dessert con “Pulp Fiction” in omaggio al celebre film di Quentin Tarantino. Uno dei dolci più incredibile a vedersi: spuma di di cocco, cioccolato fondente e salsa di barbabietola ricalcano una sorta di scena del crimine con dei proiettili al cioccolato e dei petali di rosa.

Da commuoversi.

La location è raffinata: stucchi alle pareti, soffitti alti, arredi di design, bellissimi lampadari rosso fiammante, tavoli rotondi ben distanziati e atmosfera davvero piacevole. Una nota di merito, poi, va al servizio. Puntuale, preciso, rispettoso ma amichevole: il team di ragazzi in sala è ben collaudato dall’abile maître Thomas Piras. I ritmi della cucina sono perfetti, le portate escono con tempi giusti e sincronizzati, nonostante ognuno di noi abbia optato per piatti differenti.

Bravi!

In foto: Thomas Piras, Matias Perdomo, Simon Press

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