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Benvenuto Giulio Ferrari Rosé!

Una favolosa festa a Villa Margon insieme alla famiglia Lunelli e ai tanti amici chef, giornalisti e dal mondo dello spettacolo, per il debutto dell’attesissimo Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Rosé, la prima annata – custodita segretamente per lungo tempo – di questo nuovo Extra Brut Riserva, datato 2006, che segna già una tappa importante della propria storia.

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Rosé 2006 © Alvise Barsanti

L’etichetta più prestigiosa della maison è il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, fantastico Blanc del Blancs che i Lunelli hanno creato nel 1980 in onore di Giulio Ferrari (riposa sui lieviti per almeno 10 anni e, già all’epoca, andò oltre il comune pensiero che uno spumante dovesse essere bevuto fresco e giovane) – entrato da subito nel mito delle grandi bollicine – ora ha la sua altrettanto eccellente declinazione in rosa: il Giulio Ferrari Rosé, definito da Matteo Lunelli, Presidente e CEO di Cantine Ferrari, «la più alta espressione della vibrante intensità del Pinot Nero di montagna». Una cuvée che ha il colore delle Dolomiti al tramonto. (VIDEO)

Un vino con una vibrante intensità di montagna. Ci siamo misurati per anni con le difficili, capricciose e delicate uve del Pinot Nero. Abbiamo raccolto una nuova sfida, un vino che unisce freschezza e complessità. E ora porteremo queste bollicine dal fascino aristocratico sulle migliori tavole di tutto il mondo” — racconta Matteo Lunelli.

Il Giulio Ferrari Rosé non poteva certo che esordire in una serata maestosa, nella suggestiva cornice di Villa Margon, dimora di rappresentanza dei Lunelli, tutta elegantemente adornata di rose in ogni dove: all’occhiello degli invitati, avvolte come braccialetti sui polsi delle signore, sull’alzata con la prima bottiglia e al centro di tutti i tavoli. Anche la sala del palazzo Cinquecentesco era tinta da una soffice luce rosa e ricolorava gli affreschi del salone. Tenore e Soprano della Scala di Milano subentrano cantando l’aria della Traviata, e finalmente, dopo 12 anni di sospirata attesa, con un ingresso trionfale incontriamo il Giulio Ferrari Rosé, servito con i piatti di Alfio Ghezzi, chef bi-stellato della Locanda Margon.

Cotto in foglia di vite, crudo in insalata ed estratto da bere come entrée, e poi un magnifico Raviolo di gallina, accompagnato da una Riserva del 2007. Nella seconda parte il gran tripudio con l’ingresso in sala del Giulio Ferrari Rosé 2006 abbinato al Capriolo Rosalpina e pastinaca. Infine, un supremo Rosé crema alla rosa Damascena.

In Italia non ci sono Rosé con una maturazione sui lieviti superiore ai 10 anni! Quindi, com’é questa grande novità Giulio Ferrari Rosé?
Nessuno poteva descriverla meglio dell’enologo, Marcello Lunelli: “Il Pinot Nero, per quanto difficile, può dare risultati eccezionali. Il colore rosa salmone con sfumature ramate che virano al corallo, sono il risultato delle migliori uve del nostro Pinot Nero di montagna. Al naso si percepiscono sentori di fragoline di bosco, confettura di rosa canina, mandorla caramellata, ma soprattutto, aromi di tamarindo, e rabarbaro candito. Arancia sanguinella, pompelmo bianco ed erbe officinali. Al palato è ampio, ricco, raffinato, concentrato, ben bilanciato in sapidità e freschezza, con maestose note minerali, che affiorano non appena si scalda leggermente, rendendolo anche austero. Sul finale, si percepiscono anche sensazioni di polvere di caffè e pepe bianco».

Il menù ideato da Alfio Ghezzi, ha permesso di gustare al meglio, esaltandole, le diverse sfumature di questa stupefacente “Riserva in Rosa” che sono certa regalerà ottime soddisfazioni agli appassionati di grandi bollicine.

Visione, audacia e passione sono l’essenza del grande successo delle Cantine Ferrari, le fondamenta che hanno sostenuto, in più di un secolo di storia, il desiderio di perseguire quella “ossessione per l’eccellenza” che ha reso celebre le bollicine trentine in tutto il mondo.

Come si posizionerà questa nuova Cuvée de Prestige italiana, nel panorama mondiale? Secondo Andrea Gori almeno al pari di moltissime Cuvées Rosées blasonate d’oltralpe, in una sfida coraggiosa che vede dei rischi ben calcolati di andare a inseguire Champagne come Dom Perignon, Krug e Bollinger. “Noi — sorride Matteo Lunelli — siamo la generazione che continua e alimenta quel sogno rosa iniziato 20 anni fa“.

Un grande vino ma anche un atto di amore ed entusiasmo verso una grande terra di montagna.

Marcello, Matteo, Camilla, Alessandro Lunelli

Giulio Ferrari Rosé © Enozioni

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