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4 stelle al Brunello 2017: vini potenti e da invecchiamento

L’edizione 2018 resterà nella storia delle Anteprime Toscane come quella di Sting, popstar di livello internazionale nonché produttore di vino in Valdarno insieme alla moglie Trudie Styler. Il duo inglese ha chiuso l’intensa settimana delle Anteprime con Benvenuto Brunello 2018, sabato 17 a Montalcino, firmando la tradizionale piastrella celebrativa dell’annata 2017.

4 stelle al Brunello 2017: vini potenti e da invecchiamento

«Gli esperti che l’hanno valutata», ha commentato soddisfatto il presidente del Consorzio del Brunello per questa riuscitissima edizione 2018 di Benvenuto Brunello, Patrizio Cencioni, «sono stati unanimi nel sostenere di quanto quest’anno più che mai sia stato fondamentale il lavoro dei viticoltori e degli enologi, tanto in vigna quanto in cantina. In base alla loro esperienza, vignaioli ed enologi hanno lavorato prima sulla pianta, per proteggerla dagli stress idrico, termico e solare del particolare andamento stagionale, poi sulle uve per interpretarle e conferire al prodotto la propria identità. Alla fine gli esperti sono stati concordi nel prevedere che l’annata 2017 ci regalerà vini potenti e destinati a un lungo e lunghissimo invecchiamento».

Nove milioni di bottiglie, 180 milioni di fatturato, 70% export. Sono i dati del comparto vinicolo a Montalcino riferiti al 2017 e presentati alla vigilia di Benvenuto Brunello, la manifestazione che ogni anno “saluta” la nuova annata di uno dei più grandi vini italiani da esportazione e da collezione. L’edizione 2018, andata in scena a Montalcino dal 16 al 19 febbraio, ha visto la presentazione dell’annata 2013, valutata a 4 stelle su un massimo di 5.

Lo scorso anno, sono state 13,6 milioni le bottiglie prodotte a Montalcino, di cui 9 milioni del prezioso Brunello di Montalcino e 4,6 milioni del più accessibile Rosso di Montalcino. Gli Stati Uniti sono la prima destinazione estera dei vini realizzati nella denominazione senese, con una quota del 30%, precedendo l’Europa con il 20%, l’Asia con il 15%, il Canada con il 12% e l’America Latina con l’8 percento. Ciò significa che metà export prende la via del continente americano.

Cresce l’attenzione internazionale per le aziende di Montalcino, divenute “prede” di alcuni gruppi e investitori

Tra i colpi messi a segno negli ultimi due anni spicca naturalmente quello dei francesi di Epi, che hanno acquisito Biondi Santi e la tenuta del Greppo, azienda-simbolo del Brunello e a cui si deve l’invenzione del vino. Altre operazioni significative sono state effettuate dalla famiglia Cotarella con Le Macioche, dal gruppo belga Atlas Invest con Poggio Antico e dal magnate argentino Alejandro Bulgheroni con Tenuta Vitanza. Le ultime manovre riguarderebbero ora il gruppo Illy, già presente con Mastrojanni e in procinto di concludere un’acquisizione di sei ettari in un’area dove, secondo le rilevazioni di WineNews, le quotazioni hanno raggiunto i 700 mila euro l’ettaro.

Informazioni:

Consorzio Brunello di Montalcino
Telefono: +39 0577.848246
Fax: +39 0577.849425
E-mail: info@consorziobrunellodimontalcino.it

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