Andalusia: sole, mare e vigneti

Lontano dalle rotte turistiche più note, quelle di Madrid e Barcellona, c’è una parte della Spagna dove sole, mare e prodotti tipici la fanno da padrone e la rendono una regione unica nel suo genere. Parliamo dell’Andalusia e della Costa del Sol, nel sud della penisola iberica.

Siviglia, Granada e Cordoba sono le tre maggiori città di questa porzione di Spagna, che negli anni è diventata punto di riferimento per i turisti di tutto il mondo. Non tutti sanno, però, che da queste parti si producono anche alcuni tra i vini più apprezzati in Europa.

La storia vitivinicola dell’Andalusia affonda le sue radici al tempo dell’invasione fenicia, la prima popolazione che qui sperimentò le coltivazioni delle viti già nell’anno mille avanti Cristo.

Con l’arrivo dei romani, aumentarono e si diversificarono le produzioni vinicole. E le qualità di vino andaluso furono apprezzate anche durante l’occupazione dei mori, nonostante il Corano proibisse il consumo di alcol. Dal quindicesimo secolo, poi, i vini dell’Andalusia uscirono dai confini regionali, ben presto facendosi conoscere nel resto del vecchio continente e specialmente in Inghilterra dove fu apprezzato particolarmente lo sherry e i vini dolci di Malaga.

Tuttavia, nel corso del diciannovesimo secolo, i vitigni andalusi furono colpiti da diverse parassiti e sciami di insetti infettivi che da Bordeaux, in Francia, arrivarono fino nel sud della Spagna, decimandone le coltivazioni.

Dagli storici vini di Jerez fino ai nuovi vitigni di Ronda e Granada, in Andalusia oggi si producono decine di vini di altissima qualità. La metà di questi può essere raggruppata in una delle quattro “Denominación de Origen”, l’equivalente delle Denominazioni di Origini Controllate italiane.

Per scoprire quali sono i migliori vini del sud della Spagna, partiamo dalla provincia di Cadice. Jerez è nota in tutto il mondo per la produzione di sherry nelle sue più disparate varianti: cortao, fino, amontillado, oloroso.

Ma Jerez e la provincia di Cadice sono luoghi da visitare a prescindere, e non solo per i brandy o i vini sherry: protagonisti qui sono il flamenco e le corse dei cavalli.

Spostandoci più a est, sulla Costa del Sol, sulla strada che porta verso Malaga, troviamo la città di Marbella, nota per essere una delle mete più mondane della Spagna e, negli ultimi anni, per la presenza di decine di cantine-boutique dove assaggiare i migliori vini andalusi.

Giunti a Malaga, terra di mare, sole e spiagge sconfinate, si potrà apprezzare la produzione dei vini dolci. Ma qui, nei pressi della città di Ronda, si produce anche uno dei migliori rossi d’Europa.

Nella provincia di Cordoba, invece, troviamo il territorio di Montilla-Moriles, sul quale insistono almeno un centinaio di cantine che producono più di 24 milioni di litri di vino all’anno. Qui, dal vitigno Pedro Ximenez, vengono prodotti qualità molto apprezzate di vini dolci e sherry.

Nell’area di Huelva, terra d’elezione dell’uva Zalema, vitigno bianco autoctono, troviamo una vasta selezione di vini bianchi secchi e dolci. La concorrenza della vicina Jerez in passato ha messo a repentaglio lo sviluppo dell’industria vitivinicola di Huelva ma oggi le due realtà hanno imparato a coesistere, facendosi conoscere per qualità e quantità di produzione in Europa.

Ma la vendemmia in Andalusia e nel resto della Spagna è già pronta a partire e la campagna di quest’anno si prospetta come una delle migliori degli ultimi anni. Dopo le difficoltà riscontrate due anni fa, ci si aspetta per questa stagione una annata dai quantitativi importanti. Si parla di 43 milioni di ettolitri, come nel 2014.

Si tratta di una stima provvisoria, ovviamente, che però è stata sostenuta da un clima che nel 2019 ha baciato l’Andalusia, con un autunno secco e abbondanti piogge in primavera.

Buone le prospettive anche per l’area della Castilla-La Mancha. L’obiettivo è quello di mantenere i prezzi dell’ultimo anno quando la produzione minore ha, di fatto, costretto ad alzare il costo medio del vino. Ma la Spagna, terzo produttore di vino in Europa, ha come obiettivo reale quello di diventare un serio concorrente nella produzione di vini di qualità dei due colossi del vecchio continente, Italia e Francia.