Come da tradizione, festeggiamo il nostro anniversario di nozze regalandoci una cena stellata, e quest’anno la nostra scelta non poteva che ricadere sul nuovo ristorante di Carlo Cracco in Galleria (Vittorio Emanuele II, Milano).
All’ingresso ci accompagnano all’ascensore ed arriviamo al piano del Ristorante gastronomico, dove ci accoglie il personale di sala, elegantemente in divisa. Ed ecco un luogo d’altri tempi in perfetto stile Art Decò, luci soffuse, pochi tavoli, tovaglie ben stirate, porcellane e bicchieri degni di un museo d’arte. Avevo già letto da qualche parte che i motivi dei disegni dei piatti di Richard Ginori riproducono, stilizzata, la cupola della Galleria Vittorio Emanuele che ospita il ristorante. La boiserie grigio azzurra avvolge d’incanto gli ambienti che oggi ritrovano ed esprimono tutto il loro valore nascosto.
Ci accomodiamo e scegliamo l’esperienza completa del menù degustazione dello Chef che propone portate inaspettate, piatti cult dello Chef, come insalata russa caramellata, ma anche piatti della tradizione, come il riso mantecato, midollo alla piastra e petto di piccione alla milanese:
Insalata russa caramellata
Canestrelli scottati, zafferano e liquirizia
Dentice marinato, avocado, peperoncino e mandorla
Gamberi viola di santa margherita, ceci neri, lardo all’artemisia e moscato
Uovo di montagna soffice, lattuga, barbabietola affumicata, yogurt e uova di lumaca
Riso mantecato al pomodoro, astice, piselli e menta
Ravioli di rigaglie e coscette di piccione, brodo di funghi e anice, ostrica e cacao
Petto di piccione alla milanese e verdure all’agro
Midollo alla piastra, fave mantecate, cipollotto e cioccolato amaro
Sorbetto di datteri, pistacchi e tartufo nero
Crescenza, frutti rossi e sambuco
Vini scelti in abbinamento:
Terlaner ‘Nova Domus’ Riserva 2015 Terlan
Ribolla Gialla 2016 Ronchi di Cialla
Langhe Nebbiolo 2016 Mascarello Giuseppe e Figlio
Il mio giudizio è decisamente ottimo, nell’esperienza enogastronomica, ed anche la professionalità del servizio in linea con la personalità di Carlo Cracco e di tutto il suo personale di sala. Tra le portate ho particolarmente apprezzato quelle più ‘provocatorie’, decisamente innovative per il mio gusto, come i ravioli di rigaglie e coscette di piccione, brodo di funghi e anice, ostrica e cacao ma anche il sorbetto di datteri, pistacchi e tartufo nero. Eccezionale!
Il concetto di minimalismo venne coniato nel 1965 dal filosofo dell’arte Richard Wollheim, ma è stato abbracciato dalla ristorazione solo a partire dal nuovo millennio. Tuttavia, per essere innovativi è talvolta necessario fare un passo di lato, proprio come ha fatto Carlo Cracco, uno Chef in costante equilibrio dinamico fra tradizione ed innovazione. Il nuovo Cracco in Galleria a Milano ne è esempio supremo, con il suo stile neoclassico con quel tocco di razionalismo della scuola di Giò Ponti.
Grande sfarzo nel salotto buono meneghino, ma senza esagerazioni. Il progetto del nuovo ristorante è stato curato dallo Studio Peregalli, capace di interpretare al meglio i sogni stilistici dello Chef. Tre piani aperti dalle 8 del mattino fino a mezzanotte, per accogliere a colazione chi sta andando al lavoro e chi esce dalla Scala per una cena stellata.
Stucchi, lesene, bassorilievi, mosaici: uno spazio importante e proposte tanto innovative quanto articolate, degne di uno Chef di lignaggio ‘stellare’ che ciò nonostante non dimentica le proprie origini, né i propri classici, a partire dal Tuorlo croccante e marinato. Infatti, se gli chiedete qual è l’opera che gli regalerà la fama eterna, lui risponderà: “un ingrediente, l’uovo“. Ma nonostante il successo ed i riconoscimenti, dietro Cracco c’è sempre Carlo, che quando ripensa alla sua infanzia ricorda: “le lasagne della domenica mattina, quando il profumo si diffondeva in tutta la casa“.
Ristorante Cracco
Galleria Vittorio Emanuele II, 20121 Milano
+39 02 876774
info@ristorantecracco.it